In questo gioco è necessaria una gran lentezza, così come occorrono condizioni fisiologiche che possano influire sulle persone o sulla persona alle quali ci si dirige.
Il gioco di «Pensare una carta» è uno di quelli di maggiore illusione quando riesca bene, ma è anche uno di quelli che più facilmente ci fanno far fiasco.
E qui occorre l’abilità del prestigiatore: evitare questi fiaschi o almeno diminuirli.
Si prenda il mazzo: scegliamo una carta che può essere il «fante di denari» oppure il «re di coppe» ecc.; – una carta che possa impressionare il pubblico.
A mezzo della trasposizione faremo passare questa carta nel mezzo del mazzo, conservandola separata dalle altre mediante il dito mignolo.
Così disposto il mazzo, ci avvicineremo a uno spettatore qualunque, presentandogli il mazzo a forma di ventaglio e pregandolo di guardare una carta.
Faremo passare rapidamente il mazzo fermandoci sulla carta da noi scelta e la cui posizione conosciamo per la disposizione del dito mignolo (fig.1).
Le carte devono essere disposte in modo tale, che la carta che si mostra si trovi un po’ coperta da quella che segue, come si vede chiaramente nella figura. Tenuto così per poco tempo il mazzo, si continua a far passare le altre carte nella mano destra, badando però a lasciar l’ultima completamente coperta, affinché non impressioni lo spettatore. Starete attenti al suo sguardo mentre andate facendo passare le carte, per dedurne l’impressione maggiore o minore che la carta separata ha potuto produrgli.
Terminate queste operazioni, si mescola il mazzo o lo si fa mescolare a qualcuno del pubblico, indi si mostra la carta scelta ossia la pensata.
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